
1 maggio 2025
Carissimi Tutti,
buon 1° maggio.
“L’Italia è un Repubblica democratica fondata sul lavoro”
Il reato più grave di un cittadino dovrebbe essere disattendere questo principio fondamentale con cui esordisce la nostra Costituzione nata dall’impegno e dalla lotta di molti per il bene di ognuno.
Se il lavoro rappresenta le fondamenta della nostra Repubblica, come non prendersene cura? Sarebbe come non prendersi cura delle fondamenta nella costruzione di una casa.
Il lavoro, quindi, è il primo passo, il primo scalino.
Ricordo la prima lezione di Andrea Daziano, mio professore di storia e filosofia al liceo, che ha assegnato a ciascuno di noi il compito di lavorare su un articolo della Costituzione, per poi mettere insieme i risultati. E’ stata una lezione di vita, non solo didattica.

Ajmone al lavoro, foto di Ugo Mulas
Si dice che, svolto con sacrificio o con piacere, “il lavoro nobilita” e così dovrebbe essere, perché la fatica (labor) di ciascuno ha il diritto di essere conosciuta (nobilis) e riconosciuta.
Manuale o intellettuale che sia, individuale o collettivo, svolto in condizioni ambientali estreme o confortevoli, il lavoro va rispettato, organizzato, compensato, retribuito in modo equo e onesto, perché l’apporto di ciascuno è di fondamentale importanza per il mantenimento di una società civile.
Se tutti noi non ci battiamo per questo, con l’impegno quotidiano, in tutte le forme che la Costituzione ci insegna rischiamo di minare le fondamenta della nostra Repubblica.
Occorre imparare e conoscere la Costituzione: è un prendersi cura di sé e degli altri.
“L’opera equivale alla preghiera, perché mette idealmente a contatto con chi ne usufruirà” scriveva Cesare Pavese (Il mestiere di vivere).
A conclusione di queste mie riflessioni un gesto di mio padre al lavoro: il religioso rispetto per il proprio mestiere e quello degli altri ha animato tutta la sua arte e la sua vita.
Vi abbraccio
Natalia Ajmone
Post a Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.